martedì 30 ottobre 2007

Perché la mucca non fa bhééé


Perché ? “Perché” è una raccolta di pensieri .. molte volte mi accade di domandarmi .. perché?


Perché imbattersi in un’impresa che si ritiene quasi impossibile ?
Ovvero, perché la mucca non fa bhééé ..

Quando decisi di imbattermi in questa impresa, non immaginavo minimamente a cosa andassi incontro … sapevo solo che si poteva tentare, ed ho voluto con tutto me stesso offrirmi questa opportunità. L’opportunità di creare qualcosa di mio, uno spazio in cui muovermi e creare. Creare ed imparare, essere utile.
Ho sempre avuto la tendenza all’ideale. Grande difetto, bellissimo pregio.
Devo dire che dopo quasi dieci anni di cammino su questo terreno, vivo nel terrore e nel coraggio di affrontarlo.
Per una persona non è semplice mettersi in discussione, esporsi. Ma in fondo mi sono chiesto cosa avevo veramente da perdere .. un bello stipendio, ma soprattutto la tranquillità di vivere i miei vent’anni. Non me lo sono concesso, almeno per il momento. Non perché avessi grande coraggio, ma perché non sopportavo l’idea di non poter attuare l’autodeterminazione. Anche.
Avevo la convinzione di poter fare meglio, dare di più. Tutt’oggi vivo con questa sensazione costante. Desiderio di arrivare a qualcosa che non si conosce, che ti viene da dentro. Desiderio di liberarsi e liberare.
E tutt’oggi vivo inquieto. Così come avrei vissuto cercando di placarmi, forse peggio.
E tutt’oggi sento la bellezza di una conquista, seppur piccola. Così come soffro per un’occasione sprecata. Occasione di migliorarsi.

Non tutte le domande quindi, devono trovare risposta.

Mezzanotte, giovedì 25 ottobre 2007

domenica 28 ottobre 2007

Storia del Computer

STORIA DEL COMPUTER

1610

1614- John Napier (Nepero) inventa i logaritmi.
I bastoncini di Nepero sono uno strumento per eseguire moltiplicazioni e divisioni senza tavola pitagorica.

1640

1642 - Blaise Pascal, matematico e filosofo francese, costruisce la prima macchina calcolatrice meccanica in grado di eseguire addizioni, sottrazioni e moltiplicazioni. In suo onore viene chiamata PASCALINE.

1650

1650 - Il matematico inglese E.Gunter inventa il REGOLO CALCOLATORE con cui si possono eseguire moltiplicazioni, divisioni ed operazioni complesse utilizzando scale logaritmiche.

1670

1674 - W. Leibnitz scopre il sistema binario e concepisce una macchina in grado di eseguire le quattro operazioni: CALCOLATORE A SCATTI DI LEIBNITZ.

1720

1727 - Calcolatrice di Leupold.

1800

1801 - Telaio a schede di Jacquard.

1810

1816 - Charles Babbage, matematico inglese, progetta una calcolatrice meccanica detta: MACCHINA ALLE DIFFERENZE.

1820

1820 - Aritmometro di Thomas.

1830

1833 - Macchina analitica di Babbage.

1840

1847 - George Boole sviluppa il sistema binario (scoperto da Leibniz) e concepisce gli operatori logici che prenderanno il suo nome.

1870

1873 - Tamburo a denti variabili di Baldwin.

1880

1884 - H. Hollerith costrusce una macchina per archiviare i dati per il censimento di New York. Questa ha notevole successo ed anche una certa diffusione presso gli uffici governativi tanto che Hollerith, fonda una società per la costruzione delle sue macchine che prende il nome di IBM.

1900

1904 - Fleming inventa la valvola termoionica.

1920

1925- Presso il Massachussets Institute of Technology (MIT) veiene messa a punto una calcolatrice meccanica in grado di eseguire calcoli complessi.

1930

1930 - Analizzatore differenziale di Bush.
1936 - Macchina di Turing.
1938 - Konrad Zuse realizza lo Z1, una calcolatrice meccanica che si serve del sistema in base due.
1939- Athanastoff progetta l' ABC il primo calcolatore moderno.

1940

1941- Konradd Zuse, realizza il primo calcolatore elettromeccanico basato su relais; lo Z3.
1944- Presso la Harvard University viene realizzato il MARK 1, un calcolatore elettromeccanico in grado di eseguire operazioni complesse.
1945 - PRIMA GENERAZIONE DI COMPUTERS (Valvole).
1946 - Nasce l' ENIAC funzionante a valvole termoioniche e quindi velocissimo rispetto ai calcolatori realizzati fino a quel momento.
1947 - Invenzione del transistore.

1950

1950- Grazie alle idee di John Von Neumann, matematico ungherese, viene realizzato il primo calcolatore, l’EDVAC, in grado di memorizzare internamente un programma.
1951 - Nasce l' UNIVAC, il primo calcolatore ad essere prodotto su scala industriale.
1954 - Enrico fermi Inizia a Pisa la costruzione della CEP.
1955 - SECONDA GENERAZIONE DI COMPUTERS (Transistori).
1959 - Viene inventato il circuito integrato.

1960

1968 - TERZA GENERAZIONE DI COMPUTERS (Circuiti integrati).

1970

1971 - Viene inventato il microprocessore. 1974 - QUARTA GENERAZIONE DI COMPUTERS (Microprocessori).

1980

1980 - Nasce il personal computer.

lunedì 22 ottobre 2007

Industriale vive da operaio "Il 20 avevo già finito i soldi"

Questa segnalazione arriva giusto in una settimana di attenta riflessione sul tema del lavoro (come se nelle altre settimane non ci pensassi). Il problema è grave, la situazione non sarà sostenibile a lungo dalle persone, in Italia sul tema del lavoro siamo al delirio.
O c'è una presa di coscienza da parte delle persone, in qualunque modo (qui nell'articolo ce n'è un'esempio), oppure rallenteremo fino a fermarci. Inutile modificare l'attuale, anche qui serve una riforma vera ..
Seguirà approfondimento ...


CAMPOFILONE (Ascoli Piceno) - Per un mese ha provato a vivere con lo stipendio di un operaio. Dopo 20 giorni ha finito i soldi. Enzo Rossi, 42 anni, produttore della pasta all'uovo Campofilone, ha deciso allora di aumentare di 200 euro al mese, netti, gli stipendi dei suoi dipendenti, che sono in gran parte donne. Ha dichiarato di essersi vergognato, perché non è riuscito a fare nemmeno per un mese intero la vita che le sue operaie sono costrette a fare da sempre. Ha detto che "è giusto togliere ai ricchi per dare ai poveri". Signor Rossi, per caso non sarà comunista? "No. Non sono marxista. Sono un ex di destra. Ex perché quelli che votavo non sanno fare nemmeno l'opposizione". Perché allora questo mese da "povero" e soprattutto la decisione di aumentare i salari a chi lavora per lei? "Perché stiamo tornando all'800, quando nella mia terra c'erano i conti e i baroni da una parte ed i mezzadri dall'altra, e si diceva che i maiali nascevano senza coscia perché i prosciutti dovevano essere portati ai padroni. Negli ultimi decenni il livello di vita dei lavoratori era cresciuto e la differenza con gli altri ceti era diminuita. Adesso si sta tornando indietro, e allora bisogna rimediare". Aveva bisogno davvero di provare a vivere con pochi soldi? Non poteva chiedere a chi è costretto a farlo, senza scelta? "Certo, sapevo come vivono le donne che lavorano per me. Ma ho fatto questa esperienza soprattutto per le mie figlie, che non hanno mai provato le privazioni. Ho voluto fare toccare loro con mano come vivono la grandissima parte delle loro amiche".

Come si è svolto l'esperimento? "E' stato semplice. Io mi sono assegnato 1.000 euro, e altri 1.000 sono arrivati da mia moglie, che lavora in azienda con me. Duemila euro per un mese, tante famiglie vivono con molto meno. Abbiamo fatto i conti di quanto doveva essere messo da parte per la rata del mutuo, l'assicurazione auto, le bollette... Con il resto, abbiamo affrontato le spese quotidiane. Il risultato è ormai noto: dopo 20 giorni non avevamo un soldo. Mi sono vergognato, anche se ero stato attento a ogni spesa. Sa cosa vuol dire questo? Che in un anno intero io sarei rimasto senza soldi per 120 giorni, e questa non è solo povertà, è disperazione". Signor Rossi, lei è mai stato povero? "Sì, anche se ero già un piccolo imprenditore. Nel 1993 - erano già nate le mie figlie - ho dovuto chiedere soldi in prestito agli amici per mantenere la famiglia. Non mi vergogno a dirlo, tanto quei soldi li ho restituiti. E' anche per questo che nell'esperimento ho coinvolto la famiglia. Volevo che le mie figlie vivessero in una famiglia con pochi mezzi, per trovare difficoltà e provare a superarle". Il momento peggiore? "L'ultimo giorno, quando ho deciso di arrendermi. Entro nel bar con 20 euro in tasca, gli ultimi. Sono conosciuto in paese, siamo 1.700 abitanti in tutto e gli imprenditori non sono tanti. Mentre entro un pensiero mi fulmina: e se trovo sei o sette amici cui offrire l'aperitivo? Non ho abbastanza soldi. Ecco, ci sono tanti operai che, quando tocca il loro turno, debbono pagare da bere agli altri, perché non è bello fare sapere a tutti che si è poveri. Sono in bolletta e non lo dicono a nessuno. In quel momento ho pensato: tanti di quelli che sono qui sono poveri davvero e non per un mese. Mi sono sentito come quando sei immerso in mare a 20 metri di profondità e scopri che la bombola è finita".
E allora ha deciso di aumentare i salari. "E' il minimo che potevo fare. Secondo l'Istat, il costo della vita è aumentato di 150 euro al mese. Per quelli come me non sono nulla. Per gli operai 150 euro al mese in meno sono quasi 2.000 all'anno, e questo vuol dire non pagare le rate della macchina o non comprare il computer al figlio. E poi, lo confesso, io ho aumentato i salari anche perché sono un egoista. Secondo lei, come lavora una madre di famiglia che sa di non poter arrivare a fine mese? Se è in paranoia, dove terrà la testa, durante il lavoro? Le mani calde delle mie donne che preparano la pasta sono la fortuna della mia azienda. E' giusto che siano ricompensate". Se aumenta gli stipendi, vuol dire che l'azienda rende bene. "Nel 1997, quando ho preso il pastificio Campofilone, il fatturato era di 90 milioni di lire. Quest'anno arriveremo a 1,6 milioni di euro. Da due anni le cose vanno davvero bene, e mi posso definire benestante. Non è giusto che sia solo io a goderne. Il valore aggiunto derivato dalla trasformazione della farina e delle uova deve portare benefici sia ai contadini che mi danno la materia prima che ai lavoratori della fabbrica". Come l'hanno presa, i suoi colleghi industriali? "Mi sembra bene. Alcuni mi hanno telefonato per sapere se l'aumento di 200 euro è uguale per tutti e altre cose tecniche. Forse vogliono imitarmi e questa è una cosa buona. Io ho spiegato che sarebbe giusto non fare pagare alle aziende i contributi relativi a questo aumento. Se il governo capisce (mi ha telefonato anche Daniele Capezzone, della commissione imprese) l'idea di prendere ai ricchi per dare ai poveri non resterà soltanto un manifesto".

(21 ottobre 2007) corriere della sera

lunedì 24 settembre 2007

Glossario di Termini Informatici

Default Directory. Un buco nero. Le directory di default sono il posto in cui spariscono tutti i file di cui hai bisogno. Error message. Nota strafottente e cristallina usata dai programmatori per addossare la colpa delle mancanze del programma sull'utente.

Hardware. Nome collettivo per descrivere tutti gli oggetti relativi al computer che possano essere presi a calci o maltrattati.

Help. Una funzione che consiste nel generare altre domande. Quando l'help e' usato correttamente, l'utente e' capace di navigare attraverso una serie di schermate di help ed andare a finire esattamente dove aveva iniziato, senza avere imparato nulla.

Manuale del computer. Oggetto che solleva il monitor al livello degli occhi. Usato anche per gambe dei tavoli particolarmente corte.

Utenti. Termine collettivo che si riferisce a tutti coloro che osservano il monitor con uno sguardo spento e vacuo. Gli utenti sono divisi in tre categorie: novizi, intermedi ed esperti. I novizi sono coloro che credono che premendo un certo tasto il loro computer si possa rompere. Gli intermedi sono coloro che non sanno come riparare il loro computer dopo avere premuto il tasto che ha provocato il guasto al loro computer. Gli esperti sono quelli che rompono i computer degli altri.

Versione Alpha. Il software viene testato tramite una procedura "alfa" come primo passo per ottenere informazioni utili e consigli dall'utente. Alpha viene dal greco e significa: "Non funziona".
Versione Beta. Il software viene ancora beta-testato poco prima di essere immesso sul mercato. Beta viene dal greco e significa: "Continua a non funzionare".

venerdì 7 settembre 2007

una televisione migliore .. è possibile ?


Tempo fa ho presentato un progetto molto valido ad una produzione tv per valutare la possibilità di realizzare una demo.

Il format è veramente forte .. da subito pero' avevamo inquadrato due problemi sostanziali :

il primo è che il format è troppo intelligente
il secondo che è un format costosi

Per ovvi motivi non posso in questa sede accennare a nulla dei contenuti del format.

Alla contestazione sul punto 1, ho risposto che chiunque non avvalli un progetto intelligente ed innovativo, sostiene il perdurare dell'attuale sistema televisivo e quindi ne fa parte. Le persone ed il pubblico televisivo non vanno considerati stupidi, ma solo sopiti. Quello che offre il panorama tv è visibile a tutti e credo pochi ne siano contenti. Allora perchè non sperimentare con qualcosa di nuovo ? Paura, paura .. le persone hanno paura di qualsiasi novità. Questo è normale. Ma non è normale che non si trovi il coraggio di affrontarla.

Tutto è immobile. Credo siate d'accordo con me.

Sul punto 2, come per qualsiasi impresa, i costi sono da valutare in relazione al profitto previsto. Ovvio che un costo di investimento alto significa rischi alti. Ma questo fa parte del lavoro delle produzioni, scommettere su format.

La risposta ve la allego qui sotto ... ringrazio molto la persona che mi ha scritto questa mail, perchè ci ha provato. Ha creduto per un attimo in un sogno e si è adoperato per realizzarlo nonostante le 1000 difficoltà ... ha creduto di riuscire ad inserire un seme di innovazione nella tv commerciale .. esattamente così come ci abbiamo creduto noi presentando il format a loro.

Lascio a voi le riflessioni del caso .. dico solo che non sono amareggiato né tantomeno mi colpisce la risposta. Procederemo per la strada, ma era curioso condividere questa mail con chiunque ne abbia desiderio.


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Ciao Davide , eccomi !! Non sono mai sparito e non mi sono mai dimenticato del vostro progetto, in questi mesi ho provato a proporlo a svariate persone , senza purtroppo ricevere un interesse concreto, come ci siamo già detti più volte il progetto piace perché molto innovativo intelligente ed utile ma purtroppo in questo panorama televisivo non sono ancora riuscito a trovare un committente interessato a portare avanti una produzione di tale portata. Purtroppo non son riuscito neanche a trovare un grande supporto da parte della mia società per un eventuale promo.
Questa mail dai toni tristi spero non infici sulla tua convinzione che sia un progetto valido, in fondo lo credo anche io, mi spiace di averti fatto aspettare così tanto ma ho giocato tutte le mie carte … e ricordati che anche Galileo Galilei è stato considerato eretico per 400 anni!!!

Spero di sentirti per altri tuoi progetti futuri!!

Ciao

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mercoledì 5 settembre 2007

Andata e non ritorno a Formentera ... (scritto da Cesare)


Con questo titolo sono iniziati i miei appunti di questo viaggio stranissimo.
Finalmente dopo un decennio siamo riusciti tutti noi a fare una vacanza insieme. Sembrava il giorno in cui si sono riuniti i Sex Pistols. Attempati alcolizzati, stressati dal lavoro di un anno e più, pronti a sfogare ogni genere di stress in quell'isola.
E' stata una settimana densissima, piena di ricordi. Così accavallati uno all'altro che non riesco neanche ad elencarli con chiarezza ancora. Di sicuro la prima settimana in cui eravamo presenti tutti al completo ci siamo divertiti tra di noi. Purtroppo era pieno di personaggi italiani che facevano gli snob, questo mi ha dato dispiacere e noia. Di fatti mi stavo quasi pentendo di aver scelto Formentera come lido delle mie vacanze.
Invece passata la mareggiata dei Vip che non sapevano parlare neanche l'italiano corretto, finalmente ha incominciato ad arrivare gente più disponibile alla conoscenza e interessante.. Sono anche aumentati gli spagnoli e il clima che si respirava era molto più disteso.
L'impatto con gli elementi naturali è fortissimo, solo che molti intenti a strombazzare a caso sul motorino non se ne sono accorti.
Il vento costante che trasporta odori di ginepro, pino e di salmastro. L'escursione termica devastante, tra il giorno e la notte passavano forse 20gradi di differenza, che vissuti in motorino facevano la loro bella differenza. Infatti mezza isola era piena di influenza. Quando soffiava vento dal mare si poteva sentire il canto delle onde, era una dolce culla che ti schiariva la mente nonostante la sbronza indicibile. Le scogliere brulicanti di lucertole blue smaniose di fare la tua conoscenza. Gli alberi di fico che fanno da ombrello ristoratore di ombra per le pecore.
I profumatissimi boschi di pino che invogliavano il silenzio. Sarei stato immerso in quegli alberi fino all'infinito ad annusare il profumo della resina.
Una visione di tramonti stupendi, se non sei disperso nella bolgia dei gridi "SOLO!SOLO! SOLO FORMENTERA!!!", anche l'alba è molto bella ma devi riuscire a tirar mattina, o ad andare a letto presto per svegliarti a vederla. Direi più facile la prima ipotesi piuttosto che la seconda.
E' un'isola stupenda, se riesci a respirare nei suoi meandri cogli subito quiete e ristoro.
Ora che è finita la vacanza ci ritornerei volentieri, però nel periodo di minor passaggio degli italiani. Altrimenti ci sarebbe solo il chiasso e la frenesia di chi va lì perchè ci vanno i Vip o perchè "...E' una figata con tutti sti "ippi" in giro oh!..".
Ma sopra ogni cosa Dio benedica i "chupasqueros"!!!
Ce

sabato 1 settembre 2007

Stephan Balkenol


La mostra di questo artista al PAC di Milano lascia il segno .. in un modo o nell'altro lo lascia.
A parte la maestria tecnica nell'arte dell'intaglio del legno, è da ammirare la produzione ed il percorso nel complesso.

Stephan mi appare attraverso le sue opere come una persona non molto ottimista, un po' troppo legato alla visione decadente del mondo.
Seppur è vero che il mondo e gli uomini non lascino trasparire molta allegria e non facciano vedere grandi prospettive nel futuro, chiusi in sé stessi, depressi, soli, non credo che il messaggio sia ricco di innovazione.
C'è da dire che anche lui stesso ha elaborato molte sculture ironiche (Piccolo re, 1998 - Uomo elefante, 2003 ..), molto belle, quasi divertenti a mio vedere ..
Il suo messaggio è duro, forse per questo mi ha colpito. Crudo, grezzo, senza vie di mezzo. Inoltre non appare propositivo, si limita all'osservazione dei fatti.
Le sue figure sono volutamente distratte, pensano ai fatti loro, non ti guardano e sembrano non guardare nulla.
Sicuramente appariscente l'opera intitolata "Icaro" del 2006, il relitto dell'anima, uomo caduto per terra con tutti i suoi sogni e morto definitivamente. Conoscendo il mito del dio Mercurio, si sa a quale metafora l'artista fa palese riferimento : osare in modo avventato, sfrenato e presuntuoso (avvicinarsi al sole con le ali di cera) ci riporta per terra in un batter d'occhio.
Attento uomo contemporaneo alla strada che percorri.

Grazie del tuo lavoro Stephan, ma creaimo riflessione positiva non osservazione negativa. E poi non esiste solo questo lato della medaglia, suvvia.
Con affetto.
Davide

mercoledì 29 agosto 2007

Formentera

Non avrei mai pensato di andare a Formentera .. né tantomeno di poterci stare bene. Ed invece come spesso la vita desidera, mi devo smentire.

L'occasione di andarci ce l'ha fornita il buon Max Gasco (che ringrazio sempre :) che ha voluto condivedere un suo regalo con i suoi amici (noi).

La premessa era semplice : un gruppo di amici (matti) in gita a Ferragosto.

Formentera è un luogo stupendo, purtroppo rovinato dai barbari principalmente italiani .. il mare è uno dei più strepitosi che abbia mai visto.
Qui ho provato veramente cosa significa vita da spiaggia, erano decadi che non lo facevo.

Tutta la vita gira intorno all'aperitivo, che si svolge in orario tramonto : musica, balli, drink, amicizie, cielo, mare, colori, odori, elementi tutti da godere al chiringuito di turno.
Poi si va a mangiare o riposare e, per chi vuole, ci si sposta in locali notturni.
Purtroppo c'è caos in molte zone, pieno di gente e motorini.

Formentera 2007

Ma esiste anche una Formentera classica. Basta uscire dalle spiaggie nominate sulle cartine per trovare scogliere bellissime, natura inconttaminata, passeggiate a piedi o in bicicletta (assolutamente il mezzo migliore da utilizzare sull'isola per chi se lo può permettere).

Facendo una sintesi di questa bella esperienza :
- Formentera vale una visita in mesi tiepidi
- andare con amici in vacanza senza signorine o figli al seguito è terapeutico e va fatto almeno 1 volta l'anno. Ovvio che lo stesso vale per i figli e le signorine :-)
- Gli isolani dovrebbero puntare su energia rinnovabile (tanto tanto sole) e mezzi di trasporto sostenibili (no motorini o auto per turisti). L'isola è corta 22 km, si possono trovare molte alternative valide con qualche compromesso.
- Devo praticare lo spagnolo che è lingua semplice, bella e utile.
- L'italiano non è visto bene dai locali .. tentiamo di risollevare l'immagine con iniziative positive e comportamenti civili, attenti e poco velenosi
- Ho visto un sacco di affanno per "cuccare", quasi un secondo lavoro. Non mi sembra la strada corretta sparare nel mucchio ed andare in vacanza con un solo obiettivo. Il maschio ne esce sconfitto moralmente e fa in modo che la femmina si chiuda sempre più.
Godi l'attimo, carpe diem invece mi sembra molto meglio come atteggiamento. Bho' ragazzi, non so che dire .. vivere esclusivamente di questi rapporti a consumo sono sicuro che stanca anche voi, fateci una pensata.



mercoledì 22 agosto 2007

La febbre

Regia Alessandro D’Alati – con Fabio Volo
Un film semplice ma bello .. sarà perché io sogno una cascina in mezzo ad un prato e mi trovo a lottare tutti giorni chiedendomi se veramente ne vale la pena.
Non so se la vita può riservarci una bella conquista come questa, ma non riesco mai a capire se la vita è quella che ci vorrebbero far credere.
Non si riesce a capire se siamo noi sotrti o è il mondo che è così.
Qualcuno dice che la storia del paradiso è nata perché qui bisogna conquistarselo.

Anche nel film il buon finale è tutto conquistato dai protagonisti, ma è pur sempre un film.

Mi ripeto spesso che noi guardiamo la tv e pensiamo che quella sia finzione, questo ci tranquillizza, ma in realtà non riproduciamo nel cinema altro se non quello che viviamo veramente. Ovvero, vederci da fuori sembra così assurdo ma in realtà siamo proprio così. Uomini.

Cosa vuoi dirmi Fabio, che dobbiamo cercare di credere nei nostri sogni ? Ci provo da parecchio ti giuro, ma qui sembra che le cose migliorino così lentamente che non basteranno 20 vite a raggiungere la felicità.
Ma la felicità arriva da dentro come ben tu mi insegnerai.
Ma dove diavolo la troviamo ? Perché dobbiamo superare mille e mille prove ? Perché quello che facciamo sembra non bastare mai ? .. non solo per me stesso, ma anche per gli altri che credono con me, per le persone a cui tengo e che curiosamente mi sostengono (questa è una delle mie fortune devo dire).
E forse anche per questo non mi permetto di mollare il colpo.

Nel film c’è anche il colpo di fortuna, che sicuramente non arriva a caso ma è frutto di un percorso e di chi lo sa usare.

A cosa diavolo servono i sogni se poi si è costretti ad abbandonarli ? Questo mi dico sempre .. e così vado avanti, credendo che prima o poi il giusto paga, cercando di migliorare sempre quello che mi sta intorno con ogni mezzo.
In questo film, come in molti altri, questo succede, e mi emoziona, forse perché in questo modo almeno sfogo le mie frustrazioni. Grazie.

A voi l’onore di averlo reso semplice, uno spaccato della vita e dei pensieri di molte persone .. la realtà pare però essere molto meno semplice.
Direi una fiaba col lieto fine ..

giovedì 9 agosto 2007

Pioggia d'estate..


quando un gesto scalda il cuore

mercoledì 8 agosto 2007

In nome del popolo italiano


Una commedia amara anni '70 che racconta l'Italia .. ieri come oggi, ma speriamo non come domani.

Dino Risi dirige Ugo Tognazzi nella parte di un integerrimo magistrato che vuole incastrare un imprenditore senza scrupoli, Vittorio Gassman.

Attimi di realismo e di estrema profondità, sia nei dialoghi che nella ricostruzione del contesto sociale.

Il magistrato si trova a dover scegliere se scagionare per un delitto un furfante che di delitti ne ha fatti tanti ma che con questo non c'entra nulla.

Cos'è la giustizia ? .. ma, dov'è la giustizia ? ...

è la società che rende spesso crudeli gli uomini, o sono gli uomini che rendono la società incivile e ingiusta ?


sabato 30 giugno 2007

Tra 10 anni il concetto di "sito web" sarà obsoleto

Mhm intervista Davide Scalisi (Arya Interactive Media) sui siti web del futuro.
tratto e pubblicato da Markglobe
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Ci sono delle scadenze durante l’anno che hanno un valore rassicurante per tutti quanti noi.

All’inizio di ogni anno – per esempio - abbiamo l’appuntamento fisso con gli oroscopi che gettano un fascio di luce e di speranza sui mesi a venire. Da parte nostra non abbiamo voluto sottrarci al gioco ed abbiamo quindi deciso di lanciarci nelle previsioni su come potrebbero essere i siti Internet progettati tra dieci anni.

Cosa saranno in grado di fare? Che aspetto avranno? Quali tecnologie integreranno? Le domande che si possono fare sono potenzialmente infinite. Ad alcune di queste proveranno a rispondere in questo e nei prossimi numeri gli esperti che MHM ha intervistato.

Al primo giro di domande risponde Davide Scalisi, ricercatore e Presidente di Arya Interactive Media, agenzia milanese specializzata nello sviluppo di prodotti e servizi di comunicazione interattiva (http://www.inarya.com/)

1) Il tema dell’usabilità è stato il tema centrale intorno al quale si è concentrata l'attenzione dei professionisti del Web negli ultimi sei anni.
Oggi il termine di web usability è sulla bocca di tutti. A volte si ha persino l'impressione che sia abusato o comunque inflazionato. Nel frattempo un nuovo concetto sta prendendo piede e promette di far parlare molto di sé. La nuova sfida è rappresentata dalla web accessibility, l’accessibilità di internet per i disabili. Come si pone Arya di fronte a questa nuova sensibilità nella fase di progettazione di un sito?


Prima della diffusione di una sensibilità all'argomento dell'usabilità, solo le grandissime software house realizzavano studi di questo tipo per migliorare l' "immediatezza di utilizzo" da parte dell'utente. Questo perchè si tratta di ricerche molto costose ma anche, e soprattutto, perchè gli operatori del settore dovevano prima crearsi una sensibilità sul valore eccezionale di questa parola.
Ancora oggi la maggior parte del web e delle applicazioni software non sono sufficientemente usabili. Non ritengo quindi purtroppo che si stia facendo ancora abbastanza in questo senso.

La sfida si è allargata all'accessibilità più in generale, anche se gli "storici" del settore sanno bene che questo argomento ha sempre rappresentato all'interno della produzione, un punto cardine. Ovviamente i budget ridimensionati, posteriori alla bolla speculativa della new-economy, hanno frenato queste attenzioni progettuali, creative e produttive.Da quando esiste la rete, si è sempre fatta molta attenzione a non impedire l'accesso ad utenti cosiddetti "disabili". Con questa parola, non si intendono solo utenti con menomazioni fisiche (quali ad es. capacità visive ridotte) ma la disabilità è intesa come riduzione delle capacità di accesso alle risorse della rete (non possedere ad es. accesso attraverso banda larga).L'usabilità stessa è quindi un parametro di valutazione per l'accessibilità. Non sono temi distinti.ARYA sperimenta ogni giorno nuove possibilità per rendere sempre più accessibili i propri prodotti, siano essi DVD multimediali o siti web. Purtroppo i clienti non sempre accettano di approfondire con la dovuta attenzione, soprattutto in fase progettuale, queste tematiche.Noi cerchiamo di coniugare il massimo della tecnologia presente sul mercato (prodotti ad alta emotività e usabilità) con la possibilità costante di poter accedere direttamente alle informazioni anche in formato solo testo.Solo questo garantisce la massima resa in termini di accessibilità non trascurando l'emotività di un'animazione piuttosto che la bellezza di poter usufruire di un video alta qualità se un utente posside la banda larga.Questa scelta è anche etica; una forma di responsabilità sociale. Le informazioni ed i servizi accessibili da chiunque, indipendentemente dalla propria condizione sociale e fisica.Non per nulla, il governo ha emanato recentemente delle disposizioni in modo che almeno i servizi pubblici in rete siano accessibili da chiunque senza alcuna discriminazione. Mi auguro che ogni impresa utilizzi le proprie risorse anche in questa direzione.

2) Da quando è nata, Arya punta non solo sulla creatività, ma anche sullo sviluppo e l’innovazione tecnologica. Oggi un sito Internet è capace di rendere servizi impensabili solo pochi anni fa. Quali sono secondo voi i filoni di ricerca più promettenti per il futuro? E' possibile avere oggi qualche anticipazione su come potrebbero essere i siti che visiteremo fra dieci anni?...


Viste le evoluzioni della scienza e della cultura informatica, tra 10 anni il concetto di sito web credo sarà quasi obsoleto.La convergenza mediatica e gli stili di vita nel mondo industrializzato saranno già molto differenti. La tecnologia sarà nelle case di tutti qui in Italia; il cambio generazionale, gli studi e le ricerche, daranno dei risultati oggi inimmaginabili.
Quello di cui sono certo è che nell' "era dell'accesso" le informazioni saranno accessibili da media ora non ancora integrati : web, videotelefoni palmari, tv interattive ovunque, radio, carta digitale, eventi sul territorio, veicoleranno le stesse informazioni con modalità diverse.La rete rimarrà il centro di accesso ovviamente, ma forse neanche il modo di navigare sarà più lo stesso.
Il prossimo passo è quello dell'immersività; con il procedere della potenza dei computer, saranno possibili nel medio termine sistemi operativi utilizzabili con gli occhiali 3D ed i guanti. Queste innovazioni rivoluzioneranno inevitabilmente il settore e tutti i suoi prodotti.La rete ed i siti, saranno quello che l'uomo deciderà di farne.La tecnologia è uno strumento : starà alla creatività e alla sensibilità umana saperla usare correttamente. Le direzioni saranno quelle già delineate oggi: attraverso la rete si svolgerà buona parte delle azioni umane, sociali e commerciali (commercio, comunicazione, conoscenza).

Ma senza una vera rivoluzione culturale trasversale che nasca dalla base, dall'educazione nelle scuole per preparare l'uomo a questa nuova era, è possibile che questi strumenti dominino le menti e non le aiutino a saziare la sete di conoscenza che ogni persona dovrebbe avere. Solo questo consentirà il vero progresso.ARYA, e tutte le persone che lavorano con noi, nella sua quotidianità a contatto costante con questi argomenti, cerca di offrire il proprio contributo attraverso il dialogo e la ricerca.

Il mio blog

Ciao, questo blog nasce con l'intenzione di raccogliere un po' di materiale su di me .. mi piacerebbe scrivere scrivere, ma purtroppo il tempo è sempre tiranno.

Desidero solo condividere (almeno per ora) alcuni passaggi importanti che possano offrire a chiunque ne abbia interesse la mia visione. Non tanto per dire la mia, ma perchè credo che dalla discussione nasca la vera innovazione. Ed è di innovazione, nel senso più ampio del termine, che gli uomini e le donne del mondo hanno bisogno.

La tecnologia per me è qualcosa che può aiutare questo processo evolutivo, ma l'utilizzo deve essere fatto con coscienza, altrimenti tutto è perduto.
Così come per la televisione e per qualsiasi strumento di comunicazione e interazione.

Per il momento è tutto. Benvenuto Blog :-)