mercoledì 20 febbraio 2008

Politica, chi l'ha vista ?

Elenco di seguito una serie di punti toccati dai "programmi" dei partiti :

Affari Esteri
Interno
Giustizia
Economia e Finanze
Energia
Risparmio
Università e Ricerca
Istruzione
Commercio internazionale
Lavoro e Previdenza sociale
Solidarietà sociale
Difesa
Politiche Agricole, Alimentari e Forestali
Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare
Infrastrutture
Trasporti
Salute
Beni e Attività Culturali
Comunicazioni


all'interno di ognuna si queste voci, ogni partito esprime il suo programma e cosa intende fare in quel settore. Giusto. Ma alla base di ognuno di questi c'è un approccio.
Dov'è ?
E' evidente che prevedere tutto non sarebbe neanche teoricamente possibile ed è per questo che come cittadino pretendo di conoscere l'approccio alle decisioni, cosa c'è alla base di un pensiero politico.
Il nulla. Intorno a noi il nulla.

Abbiamo bisogno di riforme vere, non di pezze o spostamenti del 1% o regali da 100 eu.
Riforme.
Mi interessa sapere che la prima cosa è l'istruzione. Tutto deve girare intorno alla consapevolezza che se non apprendiamo dagli sbagli, siamo inutili.
La storia. La memoria.
La curiosità per imparare sempre, questo è quello che ti devono insegnare a scuola, ad essere curioso, a conoscere quello che ti sta intorno.
Il resto è contorno, alla base c'è un homo nuovo.

domenica 10 febbraio 2008

la "petizione"

"Petizione"
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

"Una petizione (dal verbo latino peto, "chiedo per ottenere") è una richiesta ad un'autorità - generalmente governativa - o ad un ente pubblico. Nel linguaggio colloquiale, una petizione è un documento indirizzato a un soggetto pubblico o privato e sottoscritto da numerosi individui. Può essere orale, scritta o trasmessa attraverso internet. "

In base alle finalità, è possibile classificare le petizioni anche come precettistiche, se invogliano il legislatore ad approvare delle norme che colmino un vuoto legislativo (vacatio), quello che ritengo sia il nostro caso: "l'elettore che non trova rappresentanza sulla scheda, ha diritto di chiedere nuove elezioni dopo un ulteriore dibattito e magari rappresentanti alternativi." .. fino a quando il governo non troverà la capacità di dialogare, non potranno essere indette quindi nuove elezioni.

Per una petizione non è necessaria l'autentica di firma con la registrazione degli estremi di un documento d'identità. Per questo, le raccolte di firme su Internet hanno lo stesso valore legale anche quando non utilizzano meccanismi di autenticazione dell'utente

L'ordinamento legislativo italiano conferisce ai cittadini il diritto di riccorrere allo strumento della petizione popolare all'art. 50 della Costituzione:

« Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità »
(Costituzione della Repubblica italiana, art. 50)

Il diritto di petizione è inoltre considerato diritto fondamentale dell'Unione Europea e, come tale, inserito nell'apposita Carta dal Parlamento Europeo all'art.44:

« Qualsiasi cittadino, o qualsiasi persona giuridica che risieda o abbia la sede sociale in uno Stato membro dell'Unione Europea ha il diritto di presentare una petizione al Parlamento europeo »
(Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, art. 44)

La legge italiana prevede che per depositare un disegno di legge in Parlamento siano necessarie 50.000 firme. Le firma devono esssere prima validate dalla Corte di Cassazione. Per finalità di sensibilizzazione non esiste invece un valore-soglia da superare.

Ritengo quindi che la petizione, strumento di democrazia diretta prevista dalla costituzione, possa essere lo strumento giuridico adatto per cercare di dare una svolta positiva e distensiva.

La petizione come strumento di appello al senso di responsabilità nazionale dei cittadini.

Una petizione che raccolga un largo consenso di delusione politica e di desiderio di innovazione.

Tu sei Beppe Grillo!



Un altro bel messaggio di provocazione di Beppe che prende spunto da un dibattito avvennuto durante la trasmissione "Ancora tu" di Anno zero con Santoro.
Ancora una volta emerge il fatale scollamento della classe politica dai cittadini.
La maggior parte di loro vivono in un mondo che non è quello della persona comune, basando le loro scelte su un'esperienza di vita che non è quella del normale cittadino. Non possono quindi viverne i problemi e, conseguentemente, con difficoltà percepirne i reali sentimenti.
Il governo è quindi incapace di adempiere al proprio dovere costituzionale di rappresentanza. Rappresenta solo sè stesso.

L'obiettivo diventa quindi quello di prendere coscienza che nulla di quello che potremo andare a votare ci potrà rappresentare in modo adeguato e soddisfacente per i prossimi lunghi cinque anni.

Nella costituzione e dalla legge non è prevista l'eventualità che l'elettore (io per esempio ma molti altri credo) non trovi sulla scheda nella cabina elettorale, una rappresentanza.

Partendo da questo principio, voglio sperimentare se esiste un largo consenso popolare sul pensiero che sia necessaria una profonda svolta nella storia della nostra repubblica.
Io credo si possa definire anche come il tentativo di passaggio dalla democrazia "sulla carta" alla democrazia reale, applicata e diretta.

E' necessario che tutte le forze politiche accendano immediatamente, prima delle elezioni, un dibattito per un governo di unità nazionale in grado di deliberare con largo consenso sulle leggi elettorali.
E' necessario che le persone discutano ovunque sulla necessità di uscire dalla fase di stallo in cui l'Italia di trova.

Alle elezioni non voglio essere costretto ad appoggiare qualcuno "tappandomi il naso" oppure regalare il mio voto al vincitore lasciando tristemente la scheda bianca o assere costretto ad annullarla.
Voglio trovare qualcosa che mi rappresenti realmente.

E' mia volontà profonda esercitare il diritto di voto, ma è anche mio diritto essere rappresentato. Se non lo sono (come molto probabilmente non lo sarò nel caso delle prossime elezioni), devo poter chiedere un nuovo voto e sostanzialmente invalidare le elezioni.
Per fare un esempio in Italia non esiste la necessità di un quorum. Se per eccesso, tutti tranne uno espriemessero scheda bianca, quell'uno avrebbe diritto a governare.

Questo è assolutamente irragionevole.

Detto questo si passa alla proposta successiva. Se le elezioni vengono invalidate (in modo inequivocabile, quindi con un simbolo, non attraverso scheda bianca o nulla) da più di 1/3 della popolazione, si deve riaprire un dibattito nazionale.
Probabilmente una sorta di nuova costituente (da tutti i partiti che vorranno aderirne) che sia rappresentativa di progresso, di innovazione e di benessere per il popolo italiano.
Questa assemblea risponderà solo alla corte costituzionale ed avrà tanti rappresentanti quante sono le forze politiche.
10 persone intorno ad un tavolo per costruire una nuova italia, un futuro migliore e riportarla alle elezioni con maggiore coscienza.

Già questo potrebbe essere un passo in avanti.

Un voto del tipo "chiedo un reset".
Chiedo che una nuova Assemblea eletta dall'attuale parlamento di pochi membri rappresentativi di tutte le forze politiche, che abbia la missione di gestire un periodo costituzionale di transizione verso un governo di unità nazionale fino alle prossime valide elezioni ... unità ormai assolutamente necessaria per ottenere la spinta di cui abbiamo bisogno.
Due gli obiettivi di tale assemblea : 1) permettere al popolo di votare in modo cosciente e rappresentativo - 2) permettere al popolo di scegliere in modo diretto i propri rappresentanti.

Se esiste un consenso di almeno 1/3 dell'elettorato, questa petizione popolare prevista dalla costituzione, potrebbe passare.
Un appello a tutti i cittadini affinchè sollevino la questione al presidente della repubblica, che la discuta con il parlamento per adottare urgenti provvedimenti in vista delle elezioni.
Ovviamente la questione di legimittità passerà anche dal parlamento europeo.
Da questo emerge la chiara necessità che tutto il governo in "regime di prorogatio" si attivi per deliberare urgenti provvedimenti in materia di voto.

Per un'Italia più cosciente, più libera, più umana.