mercoledì 31 dicembre 2008

Discorso di Capodanno 2009

Grande beppe ! la tua capacità di far ridere su cose tristissime mi mette sempre di buon'umore :) ... non siamo soli a lottare per il rinnovamento .. e questo 2009, ce lo mangiamo !

lunedì 22 dicembre 2008

Nasce Tv Popolare

Erano anni che volevo esprimere il mio intimo dissenso sullo stato dell'informazione in Italia.
Oggi è nato il gruppo che tenterà l'inserimento nel panorama televisivo nazionale (identificato come primo traguardo). Piu' che di inserimento si trattarà di un vero assalto, perchè scardinare il sistema radioteleviso attuale, sarà una dura battaglia.
Ma una battaglia non violenta, onesta e libera .. svincolata da interessi puramente commerciali, un'impresa nata dall'autentico desiderio di innovare; far rinascere uno strumento che può dare molto alla società moderna ed ai suoi cittadini se usato con consapevolezza Uno strumento che puo' far cambiare qualcosa veramente, che puo' dare quella scossa e quel coordinamento di cui abbiamo bisogno per uscire veloci dalla virata.
Tutti i grandi cambiamenti sono stati possibili grazie al consenso popolare, pensieri e dibattito espressi tramite i mezzi di informazione. Prima le pietre, poi i libri, la radio, ora con la tv digitale ed internet.

Solo se proprio la sua genuinità sarà compresa dalle persone, solo in questo caso avrà la forza di vivere. Solo se saprà farsi capire, come oggi da me e da tutte le persone sedute al tavolo dove è stata costituita l'associazione tv popolare, saprà farsi volere. Un sogno.
Forse, non piu', ancora una volta :-)

Statuto Associazione Tv Popolare

domenica 7 dicembre 2008

Birdwatching e Oasi di Casalbeltrame (Novara)

L'oasi di Casalbeltrame in provincia di novara

martedì 18 novembre 2008

BIKEMI - parte il bike sharing a Milano

Finalmente lanciano un servizio che va nella direzione giusta. Il down del server che ospita il sito su cui fare gli abbonamenti nella giornata di lancio, testimonia che l'interesse c'è ed è alto da parte dei cittadini.
Purtroppo sono ancora scarsissime le postazioni dove prendere / lasciare le bici fuori dalla zona centrale (la 1), quindi per chi si sposta veramente a Milano fuori dalla cerchia bastioni, il servizio è ancora parecchio scomodo.
Senza parlare poi delle piste ciclabili, praticamente inesistenti in questa città.
Bhè, guardiamo il lato positivo, è un primo passo.

Il costo dell'abbonamento è molto contenuto e comunque si possono fare biglietti singoli o giornalieri.

Direi che è da provare (magari in un bel sabato di luce) e almeno da tenere sott'occhio.

http://www.bikemi.com/

venerdì 24 ottobre 2008

Jak Bank - Banca cooperativa

cit. da Wikipedia - http://it.wikipedia.org/wiki/JAK_banca_cooperativa

JAK è un acronimo che sta per Jord Arbete Kapital, in svedese Terra Lavoro Capitale. Per Terra si intendono le risorse della natura, per Lavoro la risorsa data dal lavoro umano, per Capitale le infrastrutture create dall'uomo che permettono di potenziarne l'efficienza. Sono i 3 principi chiave dell'economia reale. Su queste 3 fondamenta si basa JAK, una banca che cerca di proporre un'alternativa concreta, in alcuni segmenti di mercato, all'economia speculativa contemporanea. Per speculazione si intende una rendita parassitaria derivante dalla matematica moltiplicazione del denaro grazie al meccanismo dell'interesse, scollegando quindi l'arricchimento dai concetti di Terra-Lavoro-Capitale.
JAK propone in alternativa un modello finanziario e un servizio di risparmio e prestito libero dal concetto di interesse speculativo, raccogliendo 35.000 soci distribuiti su tutto il territorio svedese che si prestano denaro tra di loro bypassando il sistema bancario tradizionale. Attualmente i soci hanno risparmiato 97 milioni di euro dei quali 86 milioni sono dati in prestito a chi ne ha fatto richiesta (dati aggiornati al 2008). Obiettivo della banca è di non trarre profitto dal suo servizio.


L'associazione cooperativa Jord Arbejde Kapital è stata fondata in Danimarca durante la Grande Depressione nel 1931.
L'associazione mise in circolazione una Valuta locale che è stata successivamente dichiarata fuori legge dal governo Danese nel 1933. Nel 1934 la JAK danese fondò un sistema di risparmio e prestito senza interesse e un sistema locale di commercio e scambio di beni (LETS). Sebbene entrambi i sistemi furono costretti a chiudere, il sistema di prestito e risparmio riemerse nel 1944. L'esperimento della banca JAK Danese ispirò un gruppo in Svezia che fondò un' associazione no-profit chiamata Jord Arbete Kapital - Riksförening för Ekonomisk Frigörelse (Associazione Nazionale per l'Emancipazione Economica) nel 1965, che sviluppò il sistema matematico basato sui punti di risparmio chiamato "sistema di risparmio bilanciato". L'associazione crebbe lentamente all'inizio e ricevette la licenza bancaria dall'Autorità di Vigilanza Finanziaria Svedese solo alla fine del 1997.

E' l'ora di cambiare le regole

ECONOMIA



Parla il presidente dell'istituto di credito popolare del Terzo Settore, Fabio Salviato"Il nostro modello è trasparente e premia chi fa economia reale, ma siamo penalizzati"
"E' l'ora di cambiare le regole:si dia spazio alla finanza etica"
La crisi finanziaria ha mostrato la debolezza dell'attuale sistema"Si torni ai principi di sana e prudente gestione, finanziando chi migliora la società"di ROSARIA AMATO
ROMA - Per anni Banca Etica è cresciuta a dispetto di un sistema che classificava i suoi investimenti come BB-, "spazzatura", ricorda il presidente Fabio Salviato. Senonché poi si è scoperto che la spazzatura vera era altrove, immessa nel mercato con lusinghieri e rassicuranti rating 'tripla A'. "Siamo arrivati al paradosso per cui si è puniti se si sostiene l'economia reale e premiati se si specula, vengono disincentivati i finanziamenti all'economia sociale ma si permette la piena operatività sul mercato dei derivati perché non regolamentato", dice Salviato. E adesso, nel pieno della bufera finanziaria che ha bruciato miliardi in tutto il mondo, premiata dai risparmiatori che negli ultimi due mesi hanno fatto registrare un aumento del 100 per cento dell'apertura di conti correnti, Banca Etica ha deciso di cogliere l'occasione non per dire "siamo i più bravi", ma per chiedere una revisione delle regole che penalizzano una realtà economica sana e che hanno permesso a istituzioni finanziarie non altrettanto scrupolose e trasparenti di gettare i mercati nel panico e di costringere i governi a massicce iniezioni di liquidità per evitare una rovina analoga a quella del '29. Voi lamentate come in tutti questi anni le imprese finanziate da Banca Etica siano state considerate estremamente rischiose, e per questo penalizzate. "Noi rappresentiamo le imprese non profit , comprese le parrocchie, per esempio. Lei ha mai visto una parrocchia che fallisce? Le nostre imprese presentano un tasso di sofferenza del 0,3% lordo. Noi finanziamo gran parte di quelle imprese che vengono considerate nel sistema del Terzo settore: per questa ragione dalla regolamentazione italiana e internazionale i nostri investimenti vengono considerati a rischio massimo, e penalizzati da difficoltà indicibili nella concessione del credito. Le valutazioni fatte dagli analisti non tengono conto dei piani di sviluppo a medio e lungo termine delle imprese richiedenti, ma badano all'utile immediato senza dare peso al grande valore sociale intrinseco in certe produzioni o in scelte di posizionamento nella comunità locale. E allora bisogna che ci mettiamo d'accordo su queste regole: non è possibile che chi fa economia reale, crea posti di lavoro, milioni di ettari di agricoltura biologica che impiegano il doppio dei dipendenti della Fiat, sia considerato a rischio massimo, e gli altri no. Bisogna rivedere queste regole e privilegiare criteri come i nostri, che hanno dimostrato di essere una buona prassi. Le regole attuali sono quelle che hanno contribuito a portarci a questa catastrofe".

martedì 1 aprile 2008

Internet

Internet è la più grande invenzione dopo la televisione, una rivoluzione in grado di mutare la vita ed i comportamenti delle persone su tutto il globo.
Un giornalista chiede al più noto politico ed imprendotore italiano come questa puo' influire sulla campagna elettorale in corso. Sentiamo cosa ne pensa ..

mercoledì 26 marzo 2008

la Bovisa

Marconi accanto ad una delle prime radio.
Da qualche anno ormai vivo in Bovisa, una zona di Milano che mi piace per la sua impronta popolare, che mi tiene ancorato con i piedi per terra, sui bisogni e sui pensieri delle persone. Da lì percepisco il mondo più facilmente che nelle altre zone, perchè Milano tenta di nascondere i suoi difetti.
Amo molto la mia città, ma conosco anche i forti limiti e il prezzo (non solo economico) che le persone che la abitano devono pagare per poterci vivere e lavorare.
La Bovisa a sua volta è una zona con tanti problemi ma anche con tanti pregi. Ha una sua forte connotazione culturale e storica ma è sconosciuta ai più.
Per questo motivo quando ne parlo o quando qualcuno viene a farci visita, mi si chiede spesso che tipo di zona sia e come ci si viva.

Per questo motivo pubblico una bellissima puntata di "Così lontano, così vicino.", una trasmissione radiofonica a cui ha collaborato Cristina per raccontare il quartiere.
La trasmissione è prodotta dalla Scighera (circolo arci della zona) e dal loro laboratorio di webradio: un percorso sonoro tra testimoni, luoghi, musiche e protagonisti per raccontare il quartiere Bovisa di Milano per come è oggi e per come è cambiato negli anni.

Per chi volesse quindi una "fotografia sonora" della zona, consiglio assolutamente l'ascolto.

mercoledì 19 marzo 2008

ITACA

.. Sempre devi avere in mente Itaca.
Raggiungerla sia il tuo pensiero costante.
Soprattutto, però, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio metta piede sull'isola, tu, ricco dei tesori accumulati per strada senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato un bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo in viaggio: che cos'altro ti aspetti ?

(1911 - Kostantinos Kavafis)

giovedì 13 marzo 2008

IL MAL(E) DI NAPOLI

081. 833. xx. xx

Io: Ciao mamma come va?

Mia madre: Ciao Rosa! Come va? Come deve andare? Sempre uguale! Qui non cambia niente, niente! Oggi le bambine non sono andate a scuola, come fai a farle uscire di casa? Qui l’aria puzza! Puzza di morte! Puzza di putrefazione!

Io: ... ma ho sentito alla tv ... avevano detto ... (vengo interrotta)

Mia madre: Tv? Avevano detto? Qui non è cambiato nulla, abbiamo ancora le montagne di rifiuti per strada ... adesso si vedono anche i topi ... sta per arrivare l’estate ... ci hanno mandato la bolletta per pagare la tassa sui rifiuti! Vuoi sapere quanto pagheremo? 867 Euro! Ottocentosessantasette!

Io: Non pagare nulla mamma! Non devi pagare!

Mia madre: Come fai a non pagare? C’è anche una lettera che accompagna la bolletta! Il sindaco dice di pagare, che dall’anno prossimo pagheremo di meno perché diventa obbligatoria la raccolta differenziata.

[...]

E’ così che da un anno, da quando non vivo più’ a Napoli, iniziano le conversazioni telefoniche con mia madre. Le chiedo come sta e come un fiume in piena inizia a parlare di tutti i mali, del MALE che sta vivendo la nostra città, dell’unico male per cui oggi Napoli è protagonista sui blog, nei telegiornali (addirittura in prima serata!), nelle trasmissioni televisive e sui giornali nazionali e stranieri, beh diciamo che adesso nelle nuove fiction televisive non ci sarà solo il mafioso con accento napoletano, ma anche il netturbino dissociato-occupato che potrà sfoggiare oltre alla sua scopa immacolata la sua musicale cadenza partenopea. E jamm bell ja’!

E jamm bell ja’! E’ questa la frase che vorrei dire a tutti i politici riscalda-poltrona (non conoscete il nuovo elettrodomestico?) che continuano a rimbalzarsi la patata bollente, a tutti i saccenti pronti col loro dito accusatore puntato sul napoletano di turno che ha avuto il coraggio oltre che di festeggiare un nuovo anno di munnezza, quello di comprare cibo per il cenone e non ha avuto l’accortezza di mangiare anche gli involucri, ma come ... i soliti napoletani ... mangiano il commestibile e non il riciclabile! Ma sono ignoranti, perché noi la monnezza la mangiamo, la viviamo, la respiriamo e la SOPPORTIAMO! La mangiamo già da tempo, da quando abbiamo “smaltito” i rifiuti del nord (80% del costo in meno rispetto al resto d’europa) seppellendoli nei nostri fertili campi (leggi perché ci chiamavano Campania Felix http://it.wikipedia.org/wiki/Campania_antica), automaticamente la munnezza è diventata ortaggio-frutta-verdura ed è arrivata sulle nostre tavole (del nord e del sud) giusto per chiudere il ciclo della natura. Beh siamo stati creativi anche in questo, trasformazione di munnezza in frutta e verdura, noi il riciclaggio potremmo insegnarlo all’università!

Ma quando è iniziata tutta questa storia? Questa emergenza? Sinceramente non so dirlo con esattezza e non riesco nemmeno a credere che siano passati 14 anni da quando ho visto il primo cumulo di sacchetti per strada che il mio vicino ingenuamente ha bruciato, poverino era un contadino .. aveva sempre fatto così quando ripuliva il suo pezzettino di terra dalle erbacce, bruciava quello che non gli serviva e come lui hanno fatto centinaia e centinaia di cittadini napoletani quando si sono accorti che gli unici grattacieli a Napoli dovevano essere quelli del Centro Direzionale e quindi quelli di spazzatura potevano essere smantellati in altro modo. Ci hanno lasciati da soli per ben 14 anni sotto tutti i punti di vista. Un popolo che si autogestisce, una regione okkupata! Percorrendo una strada nota ai più, il famigerato Asse Mediano (nato per consentire ai traffici loschi della camorra di unire la provincia con il cuore della città, il porto) ci si sente come durante la guerra ... nuvoloni di fumo nero improvvisamente tolgono la visuale ai guidatori ... è tutto il fumo che sale dai paesini attraversati da questa famigerata strada, fumo che prende vita dagli incendi di cumuli di spazzatura lasciati a marcire nelle campagne, fuori dalle scuole, ospedali e cimiteri (eh si nemmeno l’odore di santità supera quello della munnezza). Ci si sente come in guerra, perché siamo in guerra, da sempre ... siamo un popolo che combatte anche per ottenere le più piccole cose, dal proprio turno allo sportello dell’ufficio postale, al posto letto in ospedale (mia nonna 90 anni due giorni fa, l’anno scorso si è fatta 3 giorni di barella in corridoio all’ospedale Cardarelli), dal documento in Comune addirittura alla libertà di voto, perché non si sa mai ... “qualcuno” potrebbe chiederti di votare “un suo amico”. Eravamo troppo impegnati a sopravvivere se non ci siamo accorti che oltre al Vesuvio stavano nascendo altri promontori a chiazze colorate, siamo stati fiduciosi in chi ci diceva “napoletani non preoccupatevi che a Napoli ci penso io” e siamo arrivati qui. Tra poco si tornerà a votare e vedrete che la spazzatura sparirà dalle strade (consiglio ai turisti di aspettare il periodo elettorale per visitare la città) non si può rischiare di trovare dei sacchetti nell’urna elettorale, anzi spero che i napoletani facciano proprio questo, che si rechino a votare ognuno col proprio carico di spazzatura ed oltre alla scheda lascino un bel ricordino nei seggi elettorali ... come è adesso la situazione non si può decidere, non c’è la serenità per decidere ... il cervello è offuscato dai fumi tossici che esalano dai rifiuti, qualsiasi cosa andrebbe bene e non è così, bisogna scegliere con calma, bisogna scegliere le persone giuste ... bisogna allontanare le teste calde e le mele marce.

Oltre al danno la beffa, la cosa che mi ha fatto più ridere di tutta questa storia (oltre alla faccia di Bassolino) è stata la questione delle ecoballe, pazzesco ... abbiamo delle ecoballe che non hanno nulla di eco, sono solo delle balle, non si possono smaltire se non pagando tanto e quindi tassando sempre di più i cittadini che già stanno pagando in SALUTE oltre che in MONETA i danni di tutto questo malgoverno, di questo assenteismo da parte delle istituzioni e della legge. Chi dobbiamo ringraziare? A chi posso stringere la mano per tutto questo? Solo Bassolino? Non posso accusare solo lui ... ha delle grandi e gravi colpe sulla coscienza, ma non deve pesare solo la sua ... deve pesare anche quella di chi gli ha concesso tutto questo, come pesa già la nostra di napoletani che glielo abbiamo concesso. Mia nonna mi dice che un tempo eravamo dei coraggiosi, eravamo forti ... mi racconta le 4 giornate di Napoli ( http://it.wikipedia.org/wiki/Quattro_giornate_di_Napoli ) durante la seconda guerra mondiale, i tedeschi non hanno occupato la città ... adesso lasciamo che i topi infestino le nostre strade, i giardini delle scuole ... dove sono i napoletani di allora? Dov’è lo spirito che ci ha guidati fino ad allora? Riprendiamoci la nostra città, riprendiamoci quello che ci spetta!

mercoledì 20 febbraio 2008

Politica, chi l'ha vista ?

Elenco di seguito una serie di punti toccati dai "programmi" dei partiti :

Affari Esteri
Interno
Giustizia
Economia e Finanze
Energia
Risparmio
Università e Ricerca
Istruzione
Commercio internazionale
Lavoro e Previdenza sociale
Solidarietà sociale
Difesa
Politiche Agricole, Alimentari e Forestali
Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare
Infrastrutture
Trasporti
Salute
Beni e Attività Culturali
Comunicazioni


all'interno di ognuna si queste voci, ogni partito esprime il suo programma e cosa intende fare in quel settore. Giusto. Ma alla base di ognuno di questi c'è un approccio.
Dov'è ?
E' evidente che prevedere tutto non sarebbe neanche teoricamente possibile ed è per questo che come cittadino pretendo di conoscere l'approccio alle decisioni, cosa c'è alla base di un pensiero politico.
Il nulla. Intorno a noi il nulla.

Abbiamo bisogno di riforme vere, non di pezze o spostamenti del 1% o regali da 100 eu.
Riforme.
Mi interessa sapere che la prima cosa è l'istruzione. Tutto deve girare intorno alla consapevolezza che se non apprendiamo dagli sbagli, siamo inutili.
La storia. La memoria.
La curiosità per imparare sempre, questo è quello che ti devono insegnare a scuola, ad essere curioso, a conoscere quello che ti sta intorno.
Il resto è contorno, alla base c'è un homo nuovo.

domenica 10 febbraio 2008

la "petizione"

"Petizione"
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

"Una petizione (dal verbo latino peto, "chiedo per ottenere") è una richiesta ad un'autorità - generalmente governativa - o ad un ente pubblico. Nel linguaggio colloquiale, una petizione è un documento indirizzato a un soggetto pubblico o privato e sottoscritto da numerosi individui. Può essere orale, scritta o trasmessa attraverso internet. "

In base alle finalità, è possibile classificare le petizioni anche come precettistiche, se invogliano il legislatore ad approvare delle norme che colmino un vuoto legislativo (vacatio), quello che ritengo sia il nostro caso: "l'elettore che non trova rappresentanza sulla scheda, ha diritto di chiedere nuove elezioni dopo un ulteriore dibattito e magari rappresentanti alternativi." .. fino a quando il governo non troverà la capacità di dialogare, non potranno essere indette quindi nuove elezioni.

Per una petizione non è necessaria l'autentica di firma con la registrazione degli estremi di un documento d'identità. Per questo, le raccolte di firme su Internet hanno lo stesso valore legale anche quando non utilizzano meccanismi di autenticazione dell'utente

L'ordinamento legislativo italiano conferisce ai cittadini il diritto di riccorrere allo strumento della petizione popolare all'art. 50 della Costituzione:

« Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità »
(Costituzione della Repubblica italiana, art. 50)

Il diritto di petizione è inoltre considerato diritto fondamentale dell'Unione Europea e, come tale, inserito nell'apposita Carta dal Parlamento Europeo all'art.44:

« Qualsiasi cittadino, o qualsiasi persona giuridica che risieda o abbia la sede sociale in uno Stato membro dell'Unione Europea ha il diritto di presentare una petizione al Parlamento europeo »
(Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, art. 44)

La legge italiana prevede che per depositare un disegno di legge in Parlamento siano necessarie 50.000 firme. Le firma devono esssere prima validate dalla Corte di Cassazione. Per finalità di sensibilizzazione non esiste invece un valore-soglia da superare.

Ritengo quindi che la petizione, strumento di democrazia diretta prevista dalla costituzione, possa essere lo strumento giuridico adatto per cercare di dare una svolta positiva e distensiva.

La petizione come strumento di appello al senso di responsabilità nazionale dei cittadini.

Una petizione che raccolga un largo consenso di delusione politica e di desiderio di innovazione.

Tu sei Beppe Grillo!



Un altro bel messaggio di provocazione di Beppe che prende spunto da un dibattito avvennuto durante la trasmissione "Ancora tu" di Anno zero con Santoro.
Ancora una volta emerge il fatale scollamento della classe politica dai cittadini.
La maggior parte di loro vivono in un mondo che non è quello della persona comune, basando le loro scelte su un'esperienza di vita che non è quella del normale cittadino. Non possono quindi viverne i problemi e, conseguentemente, con difficoltà percepirne i reali sentimenti.
Il governo è quindi incapace di adempiere al proprio dovere costituzionale di rappresentanza. Rappresenta solo sè stesso.

L'obiettivo diventa quindi quello di prendere coscienza che nulla di quello che potremo andare a votare ci potrà rappresentare in modo adeguato e soddisfacente per i prossimi lunghi cinque anni.

Nella costituzione e dalla legge non è prevista l'eventualità che l'elettore (io per esempio ma molti altri credo) non trovi sulla scheda nella cabina elettorale, una rappresentanza.

Partendo da questo principio, voglio sperimentare se esiste un largo consenso popolare sul pensiero che sia necessaria una profonda svolta nella storia della nostra repubblica.
Io credo si possa definire anche come il tentativo di passaggio dalla democrazia "sulla carta" alla democrazia reale, applicata e diretta.

E' necessario che tutte le forze politiche accendano immediatamente, prima delle elezioni, un dibattito per un governo di unità nazionale in grado di deliberare con largo consenso sulle leggi elettorali.
E' necessario che le persone discutano ovunque sulla necessità di uscire dalla fase di stallo in cui l'Italia di trova.

Alle elezioni non voglio essere costretto ad appoggiare qualcuno "tappandomi il naso" oppure regalare il mio voto al vincitore lasciando tristemente la scheda bianca o assere costretto ad annullarla.
Voglio trovare qualcosa che mi rappresenti realmente.

E' mia volontà profonda esercitare il diritto di voto, ma è anche mio diritto essere rappresentato. Se non lo sono (come molto probabilmente non lo sarò nel caso delle prossime elezioni), devo poter chiedere un nuovo voto e sostanzialmente invalidare le elezioni.
Per fare un esempio in Italia non esiste la necessità di un quorum. Se per eccesso, tutti tranne uno espriemessero scheda bianca, quell'uno avrebbe diritto a governare.

Questo è assolutamente irragionevole.

Detto questo si passa alla proposta successiva. Se le elezioni vengono invalidate (in modo inequivocabile, quindi con un simbolo, non attraverso scheda bianca o nulla) da più di 1/3 della popolazione, si deve riaprire un dibattito nazionale.
Probabilmente una sorta di nuova costituente (da tutti i partiti che vorranno aderirne) che sia rappresentativa di progresso, di innovazione e di benessere per il popolo italiano.
Questa assemblea risponderà solo alla corte costituzionale ed avrà tanti rappresentanti quante sono le forze politiche.
10 persone intorno ad un tavolo per costruire una nuova italia, un futuro migliore e riportarla alle elezioni con maggiore coscienza.

Già questo potrebbe essere un passo in avanti.

Un voto del tipo "chiedo un reset".
Chiedo che una nuova Assemblea eletta dall'attuale parlamento di pochi membri rappresentativi di tutte le forze politiche, che abbia la missione di gestire un periodo costituzionale di transizione verso un governo di unità nazionale fino alle prossime valide elezioni ... unità ormai assolutamente necessaria per ottenere la spinta di cui abbiamo bisogno.
Due gli obiettivi di tale assemblea : 1) permettere al popolo di votare in modo cosciente e rappresentativo - 2) permettere al popolo di scegliere in modo diretto i propri rappresentanti.

Se esiste un consenso di almeno 1/3 dell'elettorato, questa petizione popolare prevista dalla costituzione, potrebbe passare.
Un appello a tutti i cittadini affinchè sollevino la questione al presidente della repubblica, che la discuta con il parlamento per adottare urgenti provvedimenti in vista delle elezioni.
Ovviamente la questione di legimittità passerà anche dal parlamento europeo.
Da questo emerge la chiara necessità che tutto il governo in "regime di prorogatio" si attivi per deliberare urgenti provvedimenti in materia di voto.

Per un'Italia più cosciente, più libera, più umana.

domenica 20 gennaio 2008

Responsabilità degli individui

Ecco appunto .. in questi giorni sto discutendo un po' su vari blog della responsabilità di ognuno di noi e soprattutto dell'atteggiamento italiano (solo perchè è quello che conosco meglio e vivo nella quotidianità) che non consente una svolta. Ci vuole la coscienza da parte di ogni cittadino che la società e lo stato sono nostre rappresentazioni, sono solo espressione della gente che ci vive e del suo comportamento.
Che ognuno quindi si ponga delle domande.

Poi incontro questo video (grazie Roberta :-) esilarante ..
Bruno Bozzetto ci regala questo bellissimo momento di "riso amaro".
Sulla stessa scia (stesso autore in collaborazione con ARPAV), consiglio anche la visione del video sul turismo sostenibile pubblicato all'indirizzo http://www.ermes.net/document_details.php?oid=595&did=45&title=Viaggiatori!%20Viaggiatori?




domenica 13 gennaio 2008

La Linea #156



Che dire .. di fronte a questa idea geniale c'è solo da riflettere sul motivo per cui oggi guardando la televisione non si veda niente di simile ..
Mi spiace solo che i bambini di oggi probabilmente non hanno avuto la fortuna di incontrare "la linea" sulla loro strada ..

mercoledì 2 gennaio 2008

Evviva l'Ecopass a Milano, e anche la chiusura del centro, se possibile

Pubblico un commento che ho voluto fare in risposta ad un articolo scritto sull'eco-pass ..
http://cristinatagliabue.nova100.ilsole24ore.com/2008/01/evvva-lecopass.html ..
sinceramente non capisco questa cosa del "pero' da qualche parte bisogna pur cominciare" ..
Io dico, iniziamo da subito con cose intelligenti e non fatte tanto per cominciare (considerato che è possibile!) .. e meno male che il blog di Cristina è "ricerca, innovazione, creatività" ..

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Davide scrive :
Sei in errore .. stai solamente mandando giu' l'ultimo boccone amaro impostoci da qualche imbecille al di sopra nella speranza che questo possa servire a qualcosa ..
tu dici da qualche parte bisogna pur cominciare, e come al solito caschi nella rete di chi ti vuol far credere che questa operazione ha delle velleità ecologiche. Non cambierà assolutamente nulla.
Io sono come te a favore della chiusura totale di Milano alle auto e di un rafforzamento dei mezzi pubblici, ecologici naturalmente.E si puo' fare .. bisogna avere il coraggio.
L'ecopass è solo un modo per tirar soldi nelle casse del comune che come ben sai ha un buco .. ha un buco fatto dalla stessa Moratti con le sue consulenze d'oro. Ovviamente non solo per questo. Lei è solo la punta dell'iceberg.
Ti dico io cosa succederà .. succederà che come al solito ne beneficieranno i residenti del centro, che ora potranno muoversi all'interno della loro isola in tranquillità così come parcheggiare .. ma che diritto è questo ??Io che abito in periferia non ho il diritto di avere l'aria pulita o il parcheggio riservato sotto casa ? e per quale ragione scusa ? dimmi tu ..Nessuno lascierà la macchina a casa, chi sarà obbligato pagherà e il traffico intorno alla cerchia diventerà peggio di quello che è ora ..
Sveglia ! Non ti sei accorta che ti vogliono far passare con l'etichetta ECO un'operazione che ha tutt'altro valore ?
Milano è intossicata. Questo è il fatto.Intossicata non solo dallo smog e dal traffico .. ma dall'ignoranza di chi continuiamo ad autorizzare (votandoli) a fare azioni insulse.
Dobbiamo cambiare ? Ma allora facciamolo veramente .. investiamo in energia pulita, dotiamo la città di piste ciclabili, diamo incentivi all'acquisto di biciclette o mezzi ecologici (non euro 3 o 4, mi vien da ridere), mettiamo i controllori su ogni mezzo pubblico creando anche nuovi posti di lavoro e maggiore sicurezza come fanno con successo già molte altre città del mondo. In questo modo finanzi i mezzi pubblici .. Facciamo in modo che i riscaldamenti dei condomini della città diminuiscano l'utilizzo del kerosene e che le finestre siano ben chiuse senza spifferi Questa è la città del futuro. Non quella poco coraggiosa fatta di piccoli ed inutili pagliativi. Un futuro che è possibile ma in cui nessuno crede perchè questi maledetti politici non sanno di cosa parlano e vivono nel loro mondo dorato, parlando tra loro di problemi a cui non sanno trovare delle soluzioni perchè non ne hanno le capacità intellettuali e non hanno vissuto, o non ricordano, cosa significhi essere cittadino di Milano ai giorni nostri.
E tutto sarà come prima, forse anche peggio. E tu vivi nella speranza di "cominciare a fare qualche piccolo passo". Di questo passo non basteranno 30 vite per avere dei mezzi pubblici che funzionano e la possibilità di far vivere i nostri figli in un ambiente un po' più sano. Ed invece io desidero vivere in una città migliore. E mi fa rabbia che esistano le risorse e questi le sprechino nella loro ignoranza.
Ti accorgi che tutto sta andando a rotoli a loro fanno l'eco-pass? ti sembra veramente una soluzione ?Tu vuoi un mondo migliore, lo leggo dalle tue righe .. e allora non accontentarti, sii esigente perchè loro lo sono con noi. Suvvia .. un po' di coraggio .. manda a quel paese questa iniziativa balorda .. proponiamo qualcosa di serio. Le risorse e la volontà dei cittadini ci sono.
Un'offesa a chi crede veramente nella sostenibilità.Un'offesa ai diritti dei cittadini.Questo è l'eco-pass