martedì 30 ottobre 2007

Perché la mucca non fa bhééé


Perché ? “Perché” è una raccolta di pensieri .. molte volte mi accade di domandarmi .. perché?


Perché imbattersi in un’impresa che si ritiene quasi impossibile ?
Ovvero, perché la mucca non fa bhééé ..

Quando decisi di imbattermi in questa impresa, non immaginavo minimamente a cosa andassi incontro … sapevo solo che si poteva tentare, ed ho voluto con tutto me stesso offrirmi questa opportunità. L’opportunità di creare qualcosa di mio, uno spazio in cui muovermi e creare. Creare ed imparare, essere utile.
Ho sempre avuto la tendenza all’ideale. Grande difetto, bellissimo pregio.
Devo dire che dopo quasi dieci anni di cammino su questo terreno, vivo nel terrore e nel coraggio di affrontarlo.
Per una persona non è semplice mettersi in discussione, esporsi. Ma in fondo mi sono chiesto cosa avevo veramente da perdere .. un bello stipendio, ma soprattutto la tranquillità di vivere i miei vent’anni. Non me lo sono concesso, almeno per il momento. Non perché avessi grande coraggio, ma perché non sopportavo l’idea di non poter attuare l’autodeterminazione. Anche.
Avevo la convinzione di poter fare meglio, dare di più. Tutt’oggi vivo con questa sensazione costante. Desiderio di arrivare a qualcosa che non si conosce, che ti viene da dentro. Desiderio di liberarsi e liberare.
E tutt’oggi vivo inquieto. Così come avrei vissuto cercando di placarmi, forse peggio.
E tutt’oggi sento la bellezza di una conquista, seppur piccola. Così come soffro per un’occasione sprecata. Occasione di migliorarsi.

Non tutte le domande quindi, devono trovare risposta.

Mezzanotte, giovedì 25 ottobre 2007

domenica 28 ottobre 2007

Storia del Computer

STORIA DEL COMPUTER

1610

1614- John Napier (Nepero) inventa i logaritmi.
I bastoncini di Nepero sono uno strumento per eseguire moltiplicazioni e divisioni senza tavola pitagorica.

1640

1642 - Blaise Pascal, matematico e filosofo francese, costruisce la prima macchina calcolatrice meccanica in grado di eseguire addizioni, sottrazioni e moltiplicazioni. In suo onore viene chiamata PASCALINE.

1650

1650 - Il matematico inglese E.Gunter inventa il REGOLO CALCOLATORE con cui si possono eseguire moltiplicazioni, divisioni ed operazioni complesse utilizzando scale logaritmiche.

1670

1674 - W. Leibnitz scopre il sistema binario e concepisce una macchina in grado di eseguire le quattro operazioni: CALCOLATORE A SCATTI DI LEIBNITZ.

1720

1727 - Calcolatrice di Leupold.

1800

1801 - Telaio a schede di Jacquard.

1810

1816 - Charles Babbage, matematico inglese, progetta una calcolatrice meccanica detta: MACCHINA ALLE DIFFERENZE.

1820

1820 - Aritmometro di Thomas.

1830

1833 - Macchina analitica di Babbage.

1840

1847 - George Boole sviluppa il sistema binario (scoperto da Leibniz) e concepisce gli operatori logici che prenderanno il suo nome.

1870

1873 - Tamburo a denti variabili di Baldwin.

1880

1884 - H. Hollerith costrusce una macchina per archiviare i dati per il censimento di New York. Questa ha notevole successo ed anche una certa diffusione presso gli uffici governativi tanto che Hollerith, fonda una società per la costruzione delle sue macchine che prende il nome di IBM.

1900

1904 - Fleming inventa la valvola termoionica.

1920

1925- Presso il Massachussets Institute of Technology (MIT) veiene messa a punto una calcolatrice meccanica in grado di eseguire calcoli complessi.

1930

1930 - Analizzatore differenziale di Bush.
1936 - Macchina di Turing.
1938 - Konrad Zuse realizza lo Z1, una calcolatrice meccanica che si serve del sistema in base due.
1939- Athanastoff progetta l' ABC il primo calcolatore moderno.

1940

1941- Konradd Zuse, realizza il primo calcolatore elettromeccanico basato su relais; lo Z3.
1944- Presso la Harvard University viene realizzato il MARK 1, un calcolatore elettromeccanico in grado di eseguire operazioni complesse.
1945 - PRIMA GENERAZIONE DI COMPUTERS (Valvole).
1946 - Nasce l' ENIAC funzionante a valvole termoioniche e quindi velocissimo rispetto ai calcolatori realizzati fino a quel momento.
1947 - Invenzione del transistore.

1950

1950- Grazie alle idee di John Von Neumann, matematico ungherese, viene realizzato il primo calcolatore, l’EDVAC, in grado di memorizzare internamente un programma.
1951 - Nasce l' UNIVAC, il primo calcolatore ad essere prodotto su scala industriale.
1954 - Enrico fermi Inizia a Pisa la costruzione della CEP.
1955 - SECONDA GENERAZIONE DI COMPUTERS (Transistori).
1959 - Viene inventato il circuito integrato.

1960

1968 - TERZA GENERAZIONE DI COMPUTERS (Circuiti integrati).

1970

1971 - Viene inventato il microprocessore. 1974 - QUARTA GENERAZIONE DI COMPUTERS (Microprocessori).

1980

1980 - Nasce il personal computer.

lunedì 22 ottobre 2007

Industriale vive da operaio "Il 20 avevo già finito i soldi"

Questa segnalazione arriva giusto in una settimana di attenta riflessione sul tema del lavoro (come se nelle altre settimane non ci pensassi). Il problema è grave, la situazione non sarà sostenibile a lungo dalle persone, in Italia sul tema del lavoro siamo al delirio.
O c'è una presa di coscienza da parte delle persone, in qualunque modo (qui nell'articolo ce n'è un'esempio), oppure rallenteremo fino a fermarci. Inutile modificare l'attuale, anche qui serve una riforma vera ..
Seguirà approfondimento ...


CAMPOFILONE (Ascoli Piceno) - Per un mese ha provato a vivere con lo stipendio di un operaio. Dopo 20 giorni ha finito i soldi. Enzo Rossi, 42 anni, produttore della pasta all'uovo Campofilone, ha deciso allora di aumentare di 200 euro al mese, netti, gli stipendi dei suoi dipendenti, che sono in gran parte donne. Ha dichiarato di essersi vergognato, perché non è riuscito a fare nemmeno per un mese intero la vita che le sue operaie sono costrette a fare da sempre. Ha detto che "è giusto togliere ai ricchi per dare ai poveri". Signor Rossi, per caso non sarà comunista? "No. Non sono marxista. Sono un ex di destra. Ex perché quelli che votavo non sanno fare nemmeno l'opposizione". Perché allora questo mese da "povero" e soprattutto la decisione di aumentare i salari a chi lavora per lei? "Perché stiamo tornando all'800, quando nella mia terra c'erano i conti e i baroni da una parte ed i mezzadri dall'altra, e si diceva che i maiali nascevano senza coscia perché i prosciutti dovevano essere portati ai padroni. Negli ultimi decenni il livello di vita dei lavoratori era cresciuto e la differenza con gli altri ceti era diminuita. Adesso si sta tornando indietro, e allora bisogna rimediare". Aveva bisogno davvero di provare a vivere con pochi soldi? Non poteva chiedere a chi è costretto a farlo, senza scelta? "Certo, sapevo come vivono le donne che lavorano per me. Ma ho fatto questa esperienza soprattutto per le mie figlie, che non hanno mai provato le privazioni. Ho voluto fare toccare loro con mano come vivono la grandissima parte delle loro amiche".

Come si è svolto l'esperimento? "E' stato semplice. Io mi sono assegnato 1.000 euro, e altri 1.000 sono arrivati da mia moglie, che lavora in azienda con me. Duemila euro per un mese, tante famiglie vivono con molto meno. Abbiamo fatto i conti di quanto doveva essere messo da parte per la rata del mutuo, l'assicurazione auto, le bollette... Con il resto, abbiamo affrontato le spese quotidiane. Il risultato è ormai noto: dopo 20 giorni non avevamo un soldo. Mi sono vergognato, anche se ero stato attento a ogni spesa. Sa cosa vuol dire questo? Che in un anno intero io sarei rimasto senza soldi per 120 giorni, e questa non è solo povertà, è disperazione". Signor Rossi, lei è mai stato povero? "Sì, anche se ero già un piccolo imprenditore. Nel 1993 - erano già nate le mie figlie - ho dovuto chiedere soldi in prestito agli amici per mantenere la famiglia. Non mi vergogno a dirlo, tanto quei soldi li ho restituiti. E' anche per questo che nell'esperimento ho coinvolto la famiglia. Volevo che le mie figlie vivessero in una famiglia con pochi mezzi, per trovare difficoltà e provare a superarle". Il momento peggiore? "L'ultimo giorno, quando ho deciso di arrendermi. Entro nel bar con 20 euro in tasca, gli ultimi. Sono conosciuto in paese, siamo 1.700 abitanti in tutto e gli imprenditori non sono tanti. Mentre entro un pensiero mi fulmina: e se trovo sei o sette amici cui offrire l'aperitivo? Non ho abbastanza soldi. Ecco, ci sono tanti operai che, quando tocca il loro turno, debbono pagare da bere agli altri, perché non è bello fare sapere a tutti che si è poveri. Sono in bolletta e non lo dicono a nessuno. In quel momento ho pensato: tanti di quelli che sono qui sono poveri davvero e non per un mese. Mi sono sentito come quando sei immerso in mare a 20 metri di profondità e scopri che la bombola è finita".
E allora ha deciso di aumentare i salari. "E' il minimo che potevo fare. Secondo l'Istat, il costo della vita è aumentato di 150 euro al mese. Per quelli come me non sono nulla. Per gli operai 150 euro al mese in meno sono quasi 2.000 all'anno, e questo vuol dire non pagare le rate della macchina o non comprare il computer al figlio. E poi, lo confesso, io ho aumentato i salari anche perché sono un egoista. Secondo lei, come lavora una madre di famiglia che sa di non poter arrivare a fine mese? Se è in paranoia, dove terrà la testa, durante il lavoro? Le mani calde delle mie donne che preparano la pasta sono la fortuna della mia azienda. E' giusto che siano ricompensate". Se aumenta gli stipendi, vuol dire che l'azienda rende bene. "Nel 1997, quando ho preso il pastificio Campofilone, il fatturato era di 90 milioni di lire. Quest'anno arriveremo a 1,6 milioni di euro. Da due anni le cose vanno davvero bene, e mi posso definire benestante. Non è giusto che sia solo io a goderne. Il valore aggiunto derivato dalla trasformazione della farina e delle uova deve portare benefici sia ai contadini che mi danno la materia prima che ai lavoratori della fabbrica". Come l'hanno presa, i suoi colleghi industriali? "Mi sembra bene. Alcuni mi hanno telefonato per sapere se l'aumento di 200 euro è uguale per tutti e altre cose tecniche. Forse vogliono imitarmi e questa è una cosa buona. Io ho spiegato che sarebbe giusto non fare pagare alle aziende i contributi relativi a questo aumento. Se il governo capisce (mi ha telefonato anche Daniele Capezzone, della commissione imprese) l'idea di prendere ai ricchi per dare ai poveri non resterà soltanto un manifesto".

(21 ottobre 2007) corriere della sera